venerdì 30 novembre 2012

Tre Uomini e una Squadra /5


Il 2011 è l’anno dei mondiali di Torino che valgono la qualificazione Olimpica e quello che io chiamo da sempre “panico da qualificazione” pervade il settore tecnico FITARCO.
Filippo Clini, tecnico della nazionale Maschile a Pechino, retrocesso prima a “tecnico dei materiali” , è ormai estromesso dal settore senior Olimpico,  al quale si unisce la coreana Sally Park, ex coach di Singapore Junior,  come tecnico del femminile.
La pressione aumenta su tutti gli atleti, con ufficialmente  sempre tutti  i posti nella squadra olimpica per Torino in discussione in base ai soliti astrusi criteri di qualificazione a punteggi/piazzamenti/valutazione durante raduni e gare internazionali.  Marco Galiazzo rinuncia alla stagione Indoor internazionale  per puntare tutto su Torino,  gli altri gestiscono in qualche modo la stagione invernale.
I primi risultati internazionali sono però molto lontani da quelli che avevano fatto ben sperare nel 2010.
A Porec in Aprile (1° tappa World Cup) , la squadra maschile (Frangilli Galiazzo e Nespoli) è 5° e la femminile (Valeeva, Tonetta e Tomasi) 7°
Ad Antalya i n Giugno (2° tappa World Cup) , la squadra maschile è solo 10°  in qualificazione e perde al primo scontro contro la GBR, finendo 9°;  la squadra femminile è 5° in qualificazione con record Italiano e perde al secondo scontro, finendo 7°.  La squadra maschile è la stessa di Porec, la femminile ha la Sartori al posto della Tonetta. I quarti della squadra erano Giori nel maschile e Lionetti nel femminile.
Le squadre per Torino sono fatte, ma i presupposti non sembrano per nulla incoraggianti.
Sostengo a suo tempo sul Forum CAM che comunque il problema per tutti  nostri è uno solo: mancanza di tempo per allenarsi, tra una trasferta e l’altra e mancanza di tranquillità per prepararsi  adeguatamente.  Manca meno di un mese ai mondiali : il tempo è breve, ma se non si esagera con la pressione, può essere sufficiente. I nostri eroi devono recuperare una quindicina  di punti a testa per tornare in vetta, e su un intero FITA 15 punti sono recuperabili. 
Torino 2011 è un gran mondiale, in termini di numero di partecipanti, se non di punteggi assoluti.  Per la prima volta ad un mondiale é in funzione la regola che i primi 8 in qualificazione vanno diretti ai 16esimi, ovvero hanno le Olimpiadi in tasca. Per gli altri, la dura legge della qualificazione a squadre piazzandosi nei primi otto posti, ovvero superando il primo scontro.
Prevedo che servirà almeno un 1350 per qualificarsi nei primi 8 maschili del ranking, e l’ottavo è il canadese Lyon a 1350 esatti. Ma il primo degli italiani è Michele, 10° a 1344,  che sommati ai 1335 di Mauro ed ai 1333 di Marco ci portano a 4012 punti e ad un  inatteso 2° posto dietro la Korea.
Nel femminile, Natalia fa 1353, Jessica 1331 Guendalina 1328, anche loro 4012, nuovo record Europeo (non ancora omologato, chissà perché, a oggi) e terzo posto in qualificazione dietro Korea e Cina.
Felicità generale e sembra fatta, nonostante tutto e tutti,  ma il diavolo fa le pentole …
Gara a squadre maschile: Michele ha una intossicazione alimentare che gli ha fatto gonfiare collo e mani. I suoi normali riferimenti di ancoraggio se ne sono andati, e può solo tirare di forza con appoggi approssimati.  Non c’e’ riserva, o tira o la squadra semplicemente deve gareggiare con due membri soltanto..
Decide di tirare ugualmente, ma la squadra è chiaramente con due membri e mezzo… e tutto sembra perduto. 
Ma sul campo di gara,  gli avversari tedeschi si presentano con uno dei membri con la schiena bloccata. Lui sì che non può tirare, e i tedeschi gareggiano in …. due contro due e mezzo. Vinciamo inevitabilmente, e siamo alle Olimpiadi !  Lo scontro successivo è pure vinto, ma perdiamo in semifinale con la Francia. Sarà finale per il Bronzo!
La squadra femminile tira malino il primo scontro con la Bielorussia , e finisce pari. Sono quattro gli spareggi sul campo per l’accesso ai quarti ed alle Olimpiadi. Parte il tempo, e qualcosa va storto. Le nostre tirano le tre frecce velocissime ma male, le bielorusse tirano bene le prime due frecce ma non tirano la terza.  Si scopre che il direttore dei tiri aveva dato 40 secondi invece di 60 per lo spareggio. Le bielorusse presentano reclamo, chiedendo di recuperare la terza freccia. Il recupero è concesso, e vincono lo scontro. L’Italia presenta reclamo contro il tempo errato, e così pure fanno le altre tre squadre perdenti lo spareggio.
I mondiali si arrestano per oltre un’ora mentre la Giuria di Appello si riunisce per decidere.
Chiacchiero qua e là nell'attesa con arbitri e personaggi FITA. Morten Willmann, presidente della commissione arbitri mondiale, Paul Poulsen, vicepresidente anziano  FITA e Franco Papero, ex arbitro nazionale sono unanimi: l’errore è stato dell’Italia che non ha visto, come la Bielorussia, che il tempo era errato. La nostra squadra avrebbe dovuto tirare solo due frecce e chiedere il recupero come le Bielorusse, e non affrettarsi per stare  in 40 impossibili secondi.  Nella storia e nei regolamenti della  FITA d a  sempre si dice che  in gara le frecce non possono essere mai tirate due volte.  Secondo tutti il ricorso verrà respinto. Le Olimpiadi per l’Italia femminile non sono che una vaga speranza.
Invece, clamorosamente, per la prima volta nella storia della FITA, le frecce di spareggio vengono fatte ritirare a tutti e l’unico dei quattro spareggi che cambia risultato è quello dell’Italia. Siamo nei quarti e a Londra! Sull'entusiasmo  la marcia è poi inarrestabile, e complice la sconfitta della Korea in semifinale, si aprono alla squadra femminile le porte della finale per l’ORO.
Come è finita, lo sappiamo tutti: ORO alla squadra femminile,  Bronzo alla squadra maschile, e le due squadre sulla via, ancora lunghissima, per Londra 2012
Intanto il sottoscritto aveva partecipato al congresso FITA di Torino come candidato al Consiglio FITA e poi partecipato ai Mondiali di Torino come Coach della squadra della Costa d’Avorio, ma questa, al solito, è un’altra storia.
La squadra Ivoriana a Torino 2011

martedì 20 novembre 2012

Tre Uomini e una Squadra /4


La storia delle squadre di Londra 2012 è iniziata nel 2009 a Ulsan, in Korea, durante i Mondiali Targa.

E’ cominciata veramente lì per tutte le nazioni che puntavano ad una medaglia a Londra, non solo per l’Italia.
Sullo splendido campo in sintetico di Ulsan, scavato nella montagna e protetto dal vento, un tale OH Hin Jek fa  l’incredibile record del mondo a 90 mt con 342 punti e il totale FITA a 1389.  OH sostituiva PARK  Kyung Mo nel terzetto che aveva vinto l’Oro a Pechino in finale l’anno prima contro l’Italia. IM Dom Hyun e LEE Chang Hwan  erano gli altri due .  LEE ad Ulsan batte  IM nella finale per l’ORO individuale,  ed i tre battono in finale a squadre la Francia che annoverava Girouille, Valladont e Aubert.
I Coreani si convinsero di avere con OH un uovo PARK  e i Francesi, sconfitti di misura,  di avere  la formula per vincere le Olimpiadi, solo da affinare un po’.
Ma nella stessa gara, gli USA si sono rei conto che i 50 anni di Buch Johnson con  Vic Wunderle re con Ellison non danno più risultato, la Gran Bretagna che Pietro SUK non fa per loro come allenatore, il Giappone che anche il tempo di Yamamoto è finito, e l’Italia…

L’Italia maschile va a Ulsan dopo un percorso pilotato in modo tale da essere sicuri che la squadra di Ulsan fosse quella di Pechino. La gara finale di selezione per la squadra era stata infatti fissata in Luglio, esattamente sopra le date dei World Games, in modo da eliminare dalle possibilità il ritorno di Michele Frangilli nella squadra Olimpica dopo l’esclusione del 2008. Michele, e con lui Jessica Tomasi per il femminile  vanno a Taipei per i World Games e non partecipano alla gara di selezione. Mancano quasi due mesi ai mondiali, ma nonostante le proteste non c’e’ modo di far spostare la data della selezione e le squadre per Ulsan maschile e femminile sono di fatto già definite uguali a quelle di Pechino.

Ma a Ulsan mentre la squadre femminile passa il primo turno e perde al secondo con il Giappone, la squadra maschile finisce 13° in qualificazione e perde con Taipei al primo scontro, gettando nel panico la FITARCO.  Mancano due anni ai mondiali di Torino e sconfitta al primo turno là significherebbe niente Olimpiadi!

Di ritorno da Ulsan, le regole e quindi le squadre cambiano. Niente più strane date per eliminare questo o quello dalle selezioni portano prepotentemente per  il 2010 in squadra Michele e Jessica, mentre a livello cosmetico viene riassunto Pietro Suk,appena  licenziato dalla Gran Bretagna ( che lo ha sostituito con Lloyd Brown, il coach della nazionale USA del 96 ), per mostrare in particolare al CONI che qualcosa si era fatto dopo la disfatta di Ulsan (una sola medaglia nel COF con Laura Longo Bronzo).

Nel 2010 siamo di nuovo competitivi, e nonostante rigurgiti continui di tentativi di modifica ad hoc delle squadre, giungono per il Maschile il record europeo a squadre sul 70 mt round (con record individuale di Michele)  e l’argento Europeo (Frangilli, Galiazzo, Di Buò, con argento individuale di Michele) , e per la femminile il Bronzo Europeo (Valeeva, Tomasi, Lionetti).
Rovereto 2010 - Vittorio- Sandrine & Michele

Purtroppo, come nel momento della sconfitta tutto viene messo in discussione, anche nel momento della vittoria si ritiene facilmente che il merito non sia di un insieme di fattori delicatissimi che fanno di tre uomini (o donne, ovviamente) una squadra, ma dei criteri di selezione e di pressione sugli atleti stessi per far fare loro risultato.  Ma sull’argomento ritorneremo, parlando del 2011.

Intanto, il vostro modesto cronista era sia ai mondiali di Ulsan che agli Europei di Rovereto come coach della  nazionale dell’Irlanda… ma questa è un’altra storia …

martedì 13 novembre 2012

Tre Uomini e una Squadra /3


Sono passati tre anni dal mio blog sulla squadra e su come si valuta e si costruisce. Per chi vuole rileggersele, basta andare a Tre Uomini e una Squadra e Tre Uomini e una Squadra /2

Sono invece passati tre mesi da quella splendida giornata di Londra dove i 3M (Mauro, Marco e Michele) hanno conquistato l’Oro Olimpico.

Avrete notato che è da tempo che non parlo delle squadre nazionali su Arcosfera. Ho disquisito parecchio sulle stesse sul forum CAM, ma Arcosfera non ha sfiorato l’argomento per anni. Fino ad oggi.
Oggi, anche se la “sbronza” da Oro Olimpico non è ancora del tutto smaltita, è ora di riparlare della nostra squadra Olimpica alla vigilia di una nuova stagione.  Face To Face il prossimo weekend (Natalia Valeeva in gara), Nimes e Coppa del Mondo Indoor a fine Gennaio (praticamente tutti i nazionali OL iscritti)  e Las Vegas con la finale della Coppa del Mondo Indoor la prima di Febbraio, giusto poco prima degli Europei Indoor.
I risultati non si fanno con il passato, che resta nei libri di storia, ma con il solito mix di fatica, sacrificio e tecnica. Gli Eroi di Londra, come vengono ormai definiti, hanno ripreso ad allenarsi e anche se i risultati al momento sono mediocri, non c’è dubbio che per fine Gennaio i nostri tre saranno pronti ed il oro livello adeguato a quello delle gare che li vedranno ancora protagonisti. La Vittoria è una droga,e come tale da assuefazione e necessità di ripetizione. Loro l’hanno nel sangue e non riescono, per fortuna, a liberarsene.
L'Italia al Lord's Cricket Ground 

Ma i Tecnici, quelli con la T maiuscola delle Squadre Nazionali nonché gli oltre  2000 tecnici FITARCO di vario genere, più tutti gli altri arcieri che si interessano dell’argomento, si rendono conto di come si è arrivati all’ORO di Londra nel maschile? E come si è invece arrivati al disastro di Londra con la Squadra Femminile? Hanno idea di come fare a trasformare le poche grandi speranze di oggi nei 3M di domani? E di come ricostriure una squadra Olimpica femminile adeguata?

E’ ora di cominciare a raccontare la storia di una medaglia insperata e di un insuccesso annunciato fuori dal coro plaudente e dall’enorme carico di personaggi di ogni genere saliti sul carro dei vincitori e spariti dal carro delle perdenti.
Perché tre uomini hanno fatto una squadra nel maschile con un risultato al di là di qualsiasi previsione e tre donne non hanno fatto nulla nel femminile, mentre a Torino 2011 avevano addirittura vinto i Campionati del Mondo? Quali fattori hanno influenzato in modo positivo la squadra Maschile ed in modo negativo quella femminile?

Solo analizzando accuratamente i percorsi di avvicinamento a Londra delle due squadre si possono tentare di dedurre i fattori positivi e negativi che hanno portato ai due risultati, per vedere ovviamente di ripetere i primi ed eliminare i secondi in vista di Rio 2016 , ed è quello che cercherò di fare nelle prossime puntate di Tre uomini e una squadra, perché io c’ero e posso raccontare  in prima persona la storia mai detta.