mercoledì 16 febbraio 2011

Deferito! /4

Ed eccoci finalmente alla puntata conclusiva della telenovela di Deferito, che vi ha già visto attenti e numerosi  lettori nelle tre puntate precedenti.

Il 3 di Dicembre, come da richiesta della commissione di Giustizia, mi sono ripresentato  in via Vitorchiano a Roma  per la seconda udienza, durante la quale è stato ascoltata la testimonianza di Fausto Penenstrì. Durante la stessa, Pennestrì ha ribadito quasi alla lettera quanto riportato nel suo esposto, inclusa l’affermazione che quando si era riferito ai 5 Milioni di euro di bilancio nel colloquio con me, li intendeva come somma di 2,5 milioni di entrate e 2,5 Milioni di uscite.
Personalmente ho ribadito ancora una volta che i dati di bilancio 2009 dicevano altro, essendo composti da 3,3  milioni di entrate, 3,1 di uscite , mentre il totale delle disponibilità 2009, entrate più riserve, ammontava appunto a oltre 5 Milioni.
L’arringa finale del Procuratore Federale (già, c’e pure l’arringa finale…) mi coglieva a questo punto un po’ di sorpresa… Il Procuratore ribadiva tutte le accuse, anche quelle evidentemente non sostenibili come appunto quella del travisamento intenzionale dei dati di bilancio, cui aggiungeva l’accusa di aver usato terminologie ambigue nel mio blog che potevano aver tratto in inganno i lettori meno preparati facendo appunto supporre l’occultamento di somme di denaro. In pratica, sostenendo che siccome i lettori arcieri del blog non sono sufficientemente preparati, avrebbero potuto  aver capito roma per toma anche se non era stato scritto. Ha concluso l’aringa richiedendo come sanzioni 4 mesi di sospensione per il sottoscritto e 15 quote di affiliazione di multa per la società per responsabilità oggettiva.
Nella mia dichiarazione finale (già, c’e anche la dichiarazione finale dell’imputato..), ho ribadito l’assoluta pretestuosità del procedimento, in quanto le prove documentali (bilancio Fitarco 2009) smentivano tutti i presupposti dello stesso, ed ho richiesto l’assoluzione con formula piena.

La corte si è ritirata per deliberare, sono uscito dalla sala riunioni, ed ho passato un paio d’ore negli uffici Fitarco in attesa.  Ma dopo due ore, chieste notizie, ho scoperto che la corte se ne era andata a pranzo e quindi essendo le 15:00 circa me ne sono andato all’aeroporto.

Dal 3 Dicembre ho telefonato più volte in FITARCO per sapere che fine avesse fatto la sentenza della Commissione di Giustizia., senza avere notizie. Durante una telefonata attorno al 20 di Dicembre ho anche fatto notare all’impiegata preposta che i termini per il giudizio previsti dal Regolamento di Giustizia erano ampiamente scaduti, ma la risposta immediata (evidentemente non ero il primo a far notare una simile situazione) è stata che tali termini (tutti quelli relativi all’operato degli organi di giustizia) non erano “perentori” ma “ordinatori”  e pertanto …non contavano.
Ed è venuto il Natale, trascorso in famiglia in allegria e fortunatamente senza neve…(unico disturbo, una letterina ricevuta la vigilia, di cui parlerò poi... )
Poi è venuto Capodanno, con un discreto cenone della vigilia (non valeva la cifra… ma non era male..)

Martedì 4 Gennaio mattina ho ricevuto una telefonata da FITARCO che mi invitava a confermare di aver ricevuto la mail nella stessa data con cui mi veniva  notificata la sentenza della commissione di Giustizia che potete leggere cliccando sul link.

Ho letto rapidamente la sentenza, saltando le motivazioni e andando direttamente alla conclusione: 45 gg di sospensione e 10 quote di affiliazione di multa alla società,  ed ho inviato mail di conferma della ricezione.
La sospensione a regolamento scattava dal giorno. successivo la notifica  e quindi dal 5 di Gennaio.
I 45 gg si concluderanno quindi il 19 di Febbraio, giusto in tempo per garantirmi la presenza alla Assemblea Nazionale 2011 prevista per il 20 Febbraio a Riccione, alla quale ovviamente non mancherò.
La sentenza potete leggerla con calma e farvi una vostra idea, ma  in pratica, in essa non sono state accolte, come ovvio di fronte al bilancio, le rimostranze di Penenstrì, con le divergenze tra le cifre intepretate come mero malinteso tra noi due dovuto alla brevità del colloquio intercorso.
Ma sono stato condannato invece proprio per essermi espresso in modo che poteva dare adito a cattive interpretazioni da parte dei lettori e la mia società è stata condannata semplicemente perchè in Fitarco le società vengono sempre condannate per responsabilità oggettiva anche per fatti che esulano completamente dal loro controllo.

Potevo ovviamente fare ricorso, visto che la sentenza tralascia bellamente alcune dichiarazioni da me rese in giudizio e mi attribuisce addirittura la colpa di non essermi recato a Roma a richiedere lumi sul bilancio per mera convenienza personale (risparmiare il viaggio), quando evidentemente non avrei mai potuto farlo per un bilancio non ancora approvato.
Il ricorso comunque non avrebbe sospeso le pene e mi sarebbe costato un altro sproposito, probabilmente senza alcun pratico risultato. Sono tuttora in attesa del risultato di un ricorso alla Commissione Unica di Appello presentato nel 1997 … 350.000 Lire del vecchio conio come tassa di ricorso di allora e il nulla assoluto … Inoltre,  la storia aveva ormai preso una svolta inaspettata che rendeva inutile continuare con le dissertazioni regolamentari.

Ho quindi diligentemente cancellato la mia iscrizione all’unica gara di calendario Indoor cui intendevo partecipare, il Campionato Regione Lombardia,  ed altrettanto diligentemente ho delegato tutto il delegabile alla Segretaria della società, organizzazione della gara CAM del 4-5-6 Febbraio inclusa.

Intanto, la telenovela “Deferito” finisce qui, salvo sorprese, visto che mi dicono che tra Presidente e Consiglieri Fitarco ci sono stati intensi scambi di mail per raggiungere una possibile unanimità nel ricorrere loro in Appello contro la sentenza per farmi inasprire la pena, giudicata troppo lieve. Vedremo.

Ma la svolta inaspettata che ho sopra menzionato e che ha ormai cambiato i termini del contendere è stata una citazione presso il tribunale di Roma notificatami proprio la vigilia di Natale e che potete leggere seguendo il link.
La FITARCO mi aveva  fatto causa per danni di immagine e voleva da me 100.000 Euro di risarcimento.
La prima udienza è fissata a Luglio.

Ovvio che questa ora è tutta un’altra storia… 

lunedì 7 febbraio 2011

Sognando una rivista vera /2

Lo so, qualche volta mi ripeto, e nel caso delle riviste arcieristiche italiane penso che poco sia da aggiungere a quanto già commentato in Sognando una rivista vera nel novembre del 2009. http://arcosfera.blogspot.com/2009/10/sognare-una-rivista-vera.html
Ma sono anche testardo  e convinto che con un po’ di  pressione da parte dei lettori dell’arcosfera qualcosa, magari prima o poi, magari forse, possa cambiare.

Le nostre due riviste nazionali hanno subito cambiamenti, nel 2010.
Non ve ne siete accorti? 
Già, i cambiamenti non sono stati certo epocali, ma piccolissimi tentativi di miglioramento, con esito purtroppo ininfluente sull’immagine finale del prodotto.
Arcieri ha iniziato ad utilizzare le foto di Dean Alberga, il fotografo ufficiale della FITA, per quanto riguarda le manifestazioni internazionali. La qualità del foto degli eventi internazionali è indubbiamente migliorata, ma solo all’occhio dell’esperto, perché la persistente  pessima qualità di stampa e le micro dimensioni delle foto hanno praticamente vanificato il tentativo di miglioramento.
Arco invece ha subito prima una ristrutturazione grafica ed un cambio di redazione, poi ha scontato il terribile lutto della perdita dell’’amico Nicola Bucci, creatore e anima della rivista da sempre. La combinazione dei due fattori ha portato il risultato finale a precipitare in abissi di illeggibilità mai neppure sfiorati in passato.

Nelle ultime settimane ho letto e sfogliato un bel po’ di riviste recenti. Dalla edizione di The Bow distribuita alla finale della Coppa del mondo di Edimburgo il Settembre scorso, con la presentazione di tutti I partecipanti alla stessa, fino alla rivista istituzionale della FITA con l’escursus sulla stagione 2010, passando attraverso quattro numeri di Bogensport con sintesi dei principali avvenimenti mondiali da Agosto 2010 al Face to Face di Dicembre.
Il confronto con le riviste italiane  è impietoso. 
Nessuna delle riviste italiane presenta gli eventi internazionali prima del loro svolgimento, nessuna parla se non degli italiani presenti alle gare, nessuna pubblica articoli di tecnici di livello  internazionale, nessuna riesce neppure a ricapitolare cosa succede nel tiro con l’arco mondiale. Nessuna, soprattutto, è in grado di creare  un interesse qualsiasi nello sporadico lettore.
Bogensport 1/2011 e le altre
Arcieri negli ultimo due numeri è l’apoteosi della politicizzazione dei contenuti, con l’esteso utilizzo della tecnica dell’omissione parziale o della comunicazione  minimale per informare o meglio non informare sulla gestione federale.  Clamoroso il caso dell’allenatrice Coreana  Mrs. “Sally” Park, assunta per la nostra nazionale femminile. Si capisce della sua possibile assunzione dal sunto di un verbale di consiglio federale sul nr. 5/2010 e si scopre che è ormai in Italia da un trafiletto sul numero 6, dove viene citata come tecnico della squadra femminile. Nello stesso piccolo riquadro a sfondo azzurro, si scopre inoltre che Filippo Clini da tecnico della squadra maschile è diventato Tecnico di Supporto e dei Materiali e Pietro Suk ha preso il suo posto.
Possibile che una ristrutturazione tecnica centrale di tale portata non meritasse un articolo con spiegazioni dettagliate?  Possibile che “Sally” Park, ex olimpionica e ex coach della nazionale di Singapore non meritasse almeno una foto e due righe di presentazione?  Solo per fare un esempio di informazione quantomeno parziale, se non di omissioni intenzionali.

Arco invece sull’ultimo numero è la quintessenza della confusione di ruoli. 
Notoriamente, Arco è in primis la rivista ufficiale della FIARC, ed in quella direzione serve agli stessi compiti politici di Arcieri nei confronti FITARCO. Ma da quasi sempre, la editrice Greentime ha un accordo di collaborazione anche con FITARCO,  che porta la rivista anche ad occuparsi in modo abbastanza confuso e casuale del mondo FITA italiano. Poi, da poco più di un anno, Arco ha anche una pagina dedicata al mondo EMAU (FITA in Europa), che viene riempita per motivi misteriosi sia in italiano che con la traduzione in inglese dello stesso articolo. Ci si chiede: ma se è destinata alle federazioni dell’EMAU, il testo in italiano è di totale inutilità… Poi,  Arco ha anche da anni una mezza pagina dedicata all’Aniata (Associazione Nazionale Istruttori e Allenatori Tiro con l’Arco). Qu invece ci si chiede, visto che gli iscritti alla associazione sono pochissimi, a che serva, ma questa è un’altra storia. Per ultimo, ecco alla fine anche la pagina dedicata agli Arcieri cacciatori di Federcaccia, incomprensibile ed illeggibile da parte dei non addetti ai lavori.
L’insieme delle varie anime di Arco e la confusione che evidentemente regna sovrana nel dopo Bucci porta quindi  il numero 6/2010 a pubblicare articoli tipo “La grinta del Cucciolo”, sui successi di un 13enne FIARC che pare sia un fenomeno con il long bow (ma fenomeno rispetto a chi?),  accanto ad un articolo super succinto sulla finale di Coppa del mondo FITA di Edimburgo e sulla vittoria del nostro Pagni, per proseguire con “Il rendevouz del solstizio”,  dedicato alla terza edizione fiera dell’arcieria (ma di quale  arcieria?), alla promozione FITARC nelle scuole (?), alla notizia che i Grand Prix Emau saranno Open nel 2011 e ai riferimenti di legge per la  caccia di selezione in Toscana.
Non me ne vogliano i vari redattori dei singoli articoli di Arco, sto criticando non i loro contenuti, ma la totale assenza di un quadro generale nei  quali inserirli. La mancanza di una linea editoriale, insomma.

Le due riviste Italiane, unite in una sola a cadenza mensile e sottratte ai finanziamenti diretti delle due federazioni riuscirebbero senz’altro a coprirea adeguatamente il mondo del tiro con l’arco italiano e mondiale ed a risultare magari leggibili anche ai non addetti ai lavori. Ci riescono le riviste come Bogensport e The Bow, quindi è possibili. Così come sono, non sono solo brutte, sono pure controproducenti. Diversi nuovi iscritti alla FITARCo da me interpellati mi dicono che sfogliano Arcieri e poi lo buttano, non trovandovi  niente di  interessante e comprensibile al loro livello di neofiti. Arco invece non sanno neppure che esiste, essendo praticamnte introvabile nelle edicole. E forse è un bene…

Il numerro di Gennaio 2011 di Bogensport  è invece una festa per gli occhi, se non per i testi (il tedesco mi è un po’ ostico), sicuramente per le foto e per i contenuti.
  • Copertina dedicata alla bellissima ex miss Thailandia, arciera attiva a livello internazionale.
  • Articolo  sugli allenamenti con l’arco di Russel Crowe per prepararsi alla parte di Robin Hood.
  • Articolo sulla chinesiologia applicata al tiro con l’arco
  • Intervista alla ex  Miss Thailandia
  • Articolo sulle novità Hoyt compound per il 2011
  • Articolo sui flettenti Francesi full Carbon UUKHA  con test di prestazioni
  • Articolo sulla nostra Natalia Valeeva in visita al centro Beiter con tutta la famiglia.
  • Intervista con il campione Compound tedesco Allievi
  • Paginole triplo con le sequenze fotografiche del tiro di alcuni dei finalisti della coppa dlemondo di Edimburgo
  • Sei pagine con tutti i record mondiali FITA aggiornati a fine 2010
  • Intervista al tecnico Robert Hesse
  • Test del nuovo arco compound Alpine Concorde Target
  • Articolo sulla pianificazione di un raduno di allenamento
  • Articolo di Andreas Lorenz sullo sviluppo dlle nuove gare per compound
  • Aggiornamento sulla situazione della Bundersliga (circuito di campionato indoor a squadre di club)
  • Due pagine dedicate all'elenco di tutti i 1400 FITA e dei materiali da loro utilizzati
  • Articolo di GeorgeTeckmitchov  sulle motivazioni nel tiro al chiuso.
  • Poi ancora vita di club, presentazioni materiali e tanta, tanta pubblicità di prodotti arcieristici e novità di tutte marche.

Natalia Valeeva e famiglia su Bogensport 1/2011
Nel prossimo numero:di Bogensport,  resoconti e cronache dal Face to Face e da  Nimes 2011 e novità dall’ATA Show di Indianapolis (la fiera del tiro con l’arco mondiale, quella vera)

Bè,  sono convinto che anche la semplice traduzione di Bogensport con la sola sostituzione degli articoli specifici  del mondo tedesco (pochi comunque) darebbe luogo ad una rivista vendibilissima in Italia.
Chissà mai, che qualcuno prima o poi non ci pensi, sognando una rivista vera…