martedì 27 aprile 2010

60

Non mi piacciono i compleanni.
In particolare, è un bel po’ di anni che non mi piacciono i miei compleanni.
Ricordo ancora quando mio cognato diede una festa per festeggiare i suoi 50 anni. Gli chiesi che cosa veramente pensasse di dover festeggiare… non capivo, e mi sono ovviamente rifiutato di fare lo stesso per i miei, di 50 anni.
Ma è un po’ di giorni che i miei figli e la mia compagna mi prendono in giro, in vista di oggi, con la nota più delicata riguardante il ricordarmi continuamente il “vantaggio” che da oggi avrò al cinema, con lo sconto di 1,50 Euro riservato agli over…
Poi, ieri hanno cominciato ad arrivare gli auguri su Face Book, e sono stati veramente tanti..
Poi hanno iniziato ad arrivare gli SMS e le telefonate. E la maggioranza degli auguri mi è arrivata da amici dell’arcosfera.
Basta, mi sono detto. Devo prendere atto che questo non gradito compleanno esiste, e ringraziare pubblicamente tutti per essersi ricordati di questa ininfluente data.

Quale migliore luogo per ringraziare se non attraverso Arcosfera, faendo nel contempo i buoni propositi per gli anni a venire?
Ebbene sì, cari amici dell’arcosfera, grazie per esservi ricordati del mio compleanno, ed in particolare di questo. Non si compiono tante volte sessant’anni, e anche se conto di raddoppiarli, devo riconoscere che sono un traguardo unico nell’esistenza di una persona.
Se poi penso che ho trascorso ben 37 di questi nell’arcosfera e conto di trascorrerci tutti quelli che ancora devono arrivare, mi rendo conto i modo concreto quanto il tiro con l’arco abbia pesato nella mia vita fino ad ora.
Il tiro con l’arco mi ha dato tantissimo, con soddisfazioni immense come le medaglie olimpiche di Michele ed i titoli mondiali e le innumerevoli vittorie di Michele e Carla, e altrettante immense delusioni come la mancata medaglia a squadre di Atene 2004. Ho fatto per il tiro con l’arco tante cose note e riconosciute e tante cose ignote, ho vinto tante battaglie e ne ho perse altrettante, ma ho comunque lasciato il segno fino ad ora in innumerevoli situazioni che hanno influenzato e influenzano l’evoluzione del tiro con l’arco mondiale e italiano.
Intanto, nel trascorrere degli anni, ho visto tanti che come me avevano dato il loro cuore al tiro con l’arco lasciarci definitivamente ed essere subito dimenticati. Il solo amore per uno sport non basta per un posto immortale nella sua storia ed anche coloro che sono stati grandi protagonisti per molti anni divengono presto poco più di una citazione dentro un capitoletto riassuntivo di quella che è la Storia del Tiro con l’Arco Italiano e Mondiale.
Nel libro dell’amico Giancarlo Castrati proprio dedicato Storia del Tiro con l’Arco Italiano e Mondiale, ri-edito per l’ultima volta (la terza) nel 2002, gli anni di storia sono riassunti in meno di una pagina e sono centinaia i personaggi “famosi” del nostro sport che non sono neppure citati.
Non mi illudo quindi di poter avere una citazione anche di poche righe in una possibile edizione futura di tale storia, ma questo non cambia la sostanza dei fatti e del mio modo di agire e di pensare a favore dello sport della mia vita, e il la promessa che oggi faccio in primis a me stesso e poi a tuti coloro che mi hanno espresso il loro apprezzamento e affetto è che continuerò, come sempre, ad occuparmi non solo del mio orticello arcieristico ma anche di continuare a cercare strade e soluzioni per rendere sempre più gradevole, conosciuto e vincente il nostro amato sport.
Oggi è solo un giorno come tanti altri. Tra pochi minuti pubblicherò quest’articolo e uscirò di casa per recarmi al campo di tiro. Ci sono nuovi arcieri da istruire, Michele da allenare, un po’ di manutenzione da fare. Domattina due ragazzi Irlandesi arriveranno a Gallarate per allenarsi con me fino al weekend, mentre tra l’altro venerdì dovrò preparare il campo per il 900 Round CAM del 1° Maggio ( e quello è il giorno del compeleanno di Michele), giunto ormai alla 30esima edizione, con tanto di annesso Torneo del Galletto. Ma poi, ci sarà un secondo libro da terminare, altri articoli di Arcosfera da scrivere, altre battaglie da combattere, spero insieme a voi. La vita continua come sempre per me nell’arcosfera, anche se con oggi sono 60.

martedì 13 aprile 2010

Un obiettivo deviato

Domenica 18 aprile il calendario FIATRCO prevede l’ennesima rappresentazione di quella folcloristica gara per piazze di paese che viene pomposamente denominata “Campionato Italiano di Società”.

Questo Campionato, purtroppo ufficiale e altrettanto ufficialmente promosso da FIATRCO, rappresenta ovviamente tutto tranne che un vero campionato di Società.
La formula, mutuata da quella dei campionati italiani a Squadre di Campagna, prevede arcieri AN, OL e CO tirare in squadra insieme in scontri diretti all’aperto a 25 mt, generalmente da tenersi dentro piazze di Città o luoghi storici per scopo di “immagine”.
Una formula di gara estremamente originale ed unica al mondo che non può più nascondere l’obiettivo principale che è quello di sostenere in particolare solo e specificamente un gruppo ristretto di società che a loro volta fanno di detto campionato il loro principale obiettivo annuale.

Un Campionato italiano di Società che vede in gara società da solo 10 regioni su 21 (mancano al completo tra le altre Lombardia, Friuli, Lazio, Campania e Sicilia)

Un campionato che vede in gara solo 21 Società su 521 affiliate (ne mancano solo .. 500)

Un campionato Italiano di Società che per legittimi interessi societari costringe diversi atleti dei gruppi nazionali e di interesse olimpico a dedicarsi ad una attività particolarmente inutile se non addirittura deleteria in un momento critico della preparazione per i campionati Europei Targa e la Coppa del Mondo.

Un campionato Italiano che necessiterebbe di una radicale revisione regolamentare per potersi veramente continuar a fregiare del nome che gli è stato assegnato.

Prendiamo ad esempio la Francia, che ha fatto dei campionati nazionali per squadre di società l’ossatura della propria attività di club e la base per il proprio presidio sul territorio.

In Francia, esistono tre “circuiti” nazionali a squadre, nelle Divisioni A, B, e C, che prevedono squadre Targa Olimpico Maschile , Olimpico Femminile, Compound Maschile e Compound Femminile suddivise in gironi locali per le divisioni C e B ed in girone nazionale per la divisione A.
Le divisioni A e B sono a numero chiuso, ed ogni anno le migliori delle divisioni inferiori, uscite dai play off tra le vincenti dei gironi, passano alla divisione superiore e le peggiori retrocedono.

Vi ricorda nulla…?

Il sistema ha creato, dopo anni di utilizzo, una base di supporto e sponsor locali per le varie società che tendono a rappresentare campanilisticamente la propria città, ed un situazione preparatoria che vede una vera e propria campagna acquisti e cessioni a fine anno in funzioni degli obiettivi di squadre per l’anno successivo.
Superfluo rimarcare come tale sistema abbia avuto come logica estensione negli ultimi due anni il fatto che le prime cinque squadre di divisione nazionale A sono state qualificate per la neonata Coppa Europa per squadre di Club che, a livello di formula, ha mutuato esattamente la formula di gara a scontri diretti a squadre utilizzata nel campionato francese.
A parte il già citato riconoscimento a livello di territorio e più facile accesso ale sponsorizzazioni, cos’altro ottiene una formula così?
Ma ovviamente che tutte le società Francesi, dalla neonata alla più vecchia e titolata mettono il tiro targa a squadre in priorità assoluta tra le attività societarie e che praticamente tutti i tiratori francesi di qualche livello dedicano la stagione all’aperto al tiro targa e provano il tiro a squadre, inclusi gli appartenenti ai gruppi nazionali, che trovano nel sistema una perfetta arena di allenamento ripetuto e continuo per il loro obiettivo principale: la degna difesa dei colori nazionali in campo internazionale.

Faccio quindi i miei migliori auguri ai partecipanti ai campionati italiani di società di domenica prossima, ma non posso che augurarmi ancora una volta che prima o poi la FIATRCO si decida a riconvertire questa manifestazione al più folcloristica in qualcosa di propedeutico alla formazione generale dei nostri atleti e più rappresentativo della realtà tecnica italiana.

Ho personalmente proposto almeno due volte negli ultimi 10 anni formule diverse e più consone a focalizzare l’attività delle Società Italiane su veri obiettivi tecnici e promozionali, ed è superfluo rimarcare che le mie proposte sono state ovviamente bocciate dai difensori dello status quo, che sono anche coloro che una vera riforma di questo campionato dovrebbero approvarla pure ora.
Non lo faranno mai.
Ci terremo quindi ancora,inevitabilmente, una manifestazione che continuerà a svolgersi in funzione del proprio specifico obiettivo.

Un obiettivo deviato.

sabato 3 aprile 2010

Buona Pasqua !

Lunedì 5 Aprile inizia ufficialmente la stagione Targa all'aperto 2010, ma essendo i campionati Europei previsti a Rovereto per la fine di Maggio, questa sarà ricordata probabilmente come la più breve stagione Europea Targa di sempre, meno di due mesi per salire sul tetto d'Europa.
Perché si sia giunti a tale situazione senza senza senso tecnico l'ho già affrontato in un articolo precedente, "Francamente, non capisco!". Ma così è e non si può cambiare.
Quindi, è tempo di auguri.
Auguri ai nostri Azzurri, che tra la prossima settimana e la successiva si giocano la partecipazione alla Coppa del Mondo ed agli Europei e quindi l'intera stagione.
Auguri ai "miei" Irlandesi, che tra Lunedì 5 e domenica 11 si giocano pure loro l'intera stagione, con l'aggravante che ieri in Irlanda nevicava.
Auguri ai Francesi, che si sono fatti la prima gara di selezione al chiuso (beati loro) a 70 mt la scorsa settimana, e che faranno l'ultima all'aperto il 18 Aprile. Anche loro sono nelle stesse condizioni.
Auguri a tutti gli arcieri Europei che da lunedì saranno sotto il cielo e non più in una palestra: che la pioggia e il freddo possano risparmiarli.
Auguri a tutti gli organizzatori di gare all'aperto di questo periodo in Nord e centro Europa e Italia. Fa freddo, piove o nevica ancora quasi ovunque, ma dobbiamo far finta tutti che sia Primavera e partecipare, per non danneggiare i loro sforzi organizzativi.
Auguri ai dirigenti Arcieristici di ogni dove che hanno disegnato questi assurdi calendari, nella  speranza che alla fine si ritrovino almeno con la coscienza di non farlo più, mai più.

Auguri soprattutto a tutti gli amici di Arcosfera  per una felice Pasqua !