martedì 30 marzo 2010

Ma la FIARC fa le leggi?

Nell’occasione della trasferta di caccia di Michele in Illinois nel Novembre scorso, mi sono messo a “sfogliare” internet per aggiornarmi sulla situazione legislativa della caccia con l’arco in Italia e nel resto del mondo.
Google al solito è stata la soluzione per i dubbi che vaveo, e mi ha condotto su diversi siti, fino a quando non ho trovato http://www.cacciaconlarco.it/paginabase.htm , un sito che sembra essere il più esauriente disponibile in lingua italiana sull’argomento.
La particolarità del sito è che non riporta alcuna informazione immediata in relazione ai creatori e gestori dello stesso, ma solo link ad associazioni varie che si occupano di caccia in genere e caccia con l’arco, tra le quali la FIARC, e nessun link verso FITARCO. Solo scavando bene attraverso le pagine si giunge alla dizione in calce ad una pagina “E’ una realizzazione degli Arcieri di Yir di Vado – Bologna“.
Il sito è comunque abbastanza completo e informativo in relazione ai diversi aspetti della caccia con l’arco in Italia e nel Mondo, ma è stata la pagina relativa alla Legislazione che ha attirato subito la mia attenzione. Interessante scoprire che mentre la caccia con l’arco è legale a livello di legislazione italiana, alcune regioni la invece la vietano espressamente. Ancora più interessante invece scoprire che due province della Toscana, quella di Siena e quella di Livorno si sono spinte ben più in là del vietare l’arco o tacitamente approvarlo, ma ne hanno addirittura regolamentato l’uso con delibere della Giunta Provinciale.
Entrambe le delibere riportano un articolo simile, che consente la Caccia di selezione con l’Arco. L’articolo completo in entrambe le delibere, con minime variazioni suona così:

Per l’esercizio della caccia di selezione è altresì consentito l’uso dell’arco di potenza non inferiore a 50 libbre. Il selecacciatore che intenda esercitare la caccia con l’arco, deve essere in possesso della licenza di caccia e presentare all’Amministrazione Provinciale una certificazione sottoscritta da un istruttore FIARC, attestante una prova di tiro su campo autorizzato da una distanza non inferiore a metri 30 per il “compound” e 20 per l’arco tradizionale. La prova sarà ritenuta valida con il risultato 4 centri su 5 nell’area vitale della specie oggetto di bersaglio. Per area vitale s’intende un bersaglio di diametro non inferiore a 20 centimetri. Nel corso della medesima uscita di caccia il selecacciatore non potrà utilizzare contemporaneamente l’arma da fuoco e l’arco.

E’ evidente che un tale articolo di norma provinciale non possa che essere stato definito dalla FIARC stessa o da persone ad essa correlate, visto che richiede la certificazione di un istruttore FIARC per poter praticare la caccia di selezione, e sicuramente va quindi dato atto alla FIARC di essersi impegnata nella regolamentazione della caccia con l’arco nelle due citate province.

Ma a questo punto, qual è la posizione FITARCO e quella dei suoi tesserati nei confronti della Caccia con l’Arco? Un tesserato FITARCO non può ottenere l’autorizzazione alla caccia con l’arco nelle due Province, se prima non si iscrive alla FIARC e non si sottopone al test richiesto?
Perché, pur essendo la FITARCO l’unica Federazione di tiro con l’arco riconosciuta dal CONI e quindi dalla legge, non può essa stessa certificare la capacità dei propri tesserati a praticare la caccia con l’arco? Ma è solo la FIARC che fa le leggi sulla caccia o contribuisce a redigerle? E chi ha attribuito alla FIARC tale autorità, ed in base a cosa? E perchè la FITARCO non fa notare la propria esistenza sull'argomento?

Michele è andato a caccia con tre amici in Illinois. Ha acquistato la regolare licenza di caccia del luogo, ha pagato per l’abbattimento specifico di cervi senza corna la tariffa riservata ai non residenti, si è munito di un arco compound da 65 libbre (la legge locale richiede un minimo di 40 libbre), ha fatto la posta per 5 giorni tirando due sole frecce, delle quali una a vuoto ed una che ha abbattuto la preda a 40 mt, ha regolarmente ritrovato la preda seguendone le tracce ed ha segnalato l’abbattimento via internet come richiesto dalla legge. Il tutto nel perfetto rispetto delle regole scritte e non scritte della caccia. In America.


Invece, se Michele volesse andare a caccia in Italia nelle province di Siena e Livorno, oltre a procurarsi regolare licenza di caccia dovrebbe anche iscriversi alla FIARC e andare a farsi fare un certificato sulla sua capacità di tiro da un istruttore FIARC.

Ma la FIARC, fa le leggi?

venerdì 19 marzo 2010

Francamente, non capisco!

Ritorno da un weekend in Irlanda dove abbiamo parlato di calendario Internazionale, dovendo affrontare metodi e tempi per mettere insieme una squadra per gli Europei Targa di Rovereto, ed abbiamo dovuto concludere che il calendario Internazionale, quest’anno, è decisamente privo di ogni senso logico, tecnico e sportivo, e nessuno capiva perchè.
Mentre metà più di metà dell’Europa sta ancora spalando l’ultima neve, Italia inclusa, il sito della FITA annuncia che le iscrizioni preliminari per la gara di World Cup di Antalya della seconda settimana di Giugno si sono chiuse il 9 Marzo scorso, con i Campionati Europei, teorico evento principale della stagione che finiranno due settimane prima, a fine Maggio, e con la prima gara di World Cup organizzata a Porec in Croazia giusto tre settimane prima degli Europei, ad inizio Maggio, poco più di un mese dopo la chiusura degli Europei Indoor organizzati nell’identico luogo e che vedono le gare iniziare proprio da domani.
Tra domani, fine dei Campionati europei Indoor, e il 31 di Maggio, le varie nazioni Europee devono trovare il modo di:

1) Tornare dai Campionati Indoor e organizzare gare di selezione immediate targa per testare o qualificare gli atleti per la Coppa del mondo di Porec, per gli Europei targa di Rovereto e per la Junior Cup di Reggio Calabria (una settimana prima di Rovereto), che è anche di qualificazione per le Olimpiadi Giovanili

2) inventarsi chi e quanti mandare alla Coppa del mondo di Antalya subito dopo

3) pensare se mandare qualcuno in Armenia per il secondo Grand prix Europeo dal 22 al 27 Giugno, consolandosi col fatto che la Federazione Greca ha intanto cancellato il primo dei Grand Prix, che doveva aver luogo a Rodi dal 20 al 25 Aprile.

Non solo quest’anno il circuito dei Grand Prix Europei si apre dopo il Campionato Europeo Targa perché questo è all’inizio della stagione all’aperto, ma la Coppa Europa Junior è stata ridotta per la prima volta dalla istituzione ad una sola prova nell’ intera stagione, giusto la settimana prima degli stessi Europei targa, costringendo le strutture tecniche di tute le nazioni ad un tour de force di oltre 15 gg per presenziare ai due eventi; ma niente, in confronto alla brillante idea di organizzare gli Europei Juniores Targa in Germania nelle stesse date dei Mondiali di Campagna in Ungheria.
In questo caso, sia tecnici che atleti si dovranno dividere tra i due eventi, e certamente l’evento penalizzato saranno i Mondiali di Campagna, dove in tutte le classi giovanili si fa spesso fatica a raggiungere il numero minimo di partecipanti per assegnare il titolo.
Francamente, non capisco.

Non capisco come l’Emau possa mettere insieme un calendario tanto balordo e penalizzante per l’intera attività tecnica europea.

Non capisco come si possano affidare quelli che dovrebbero essere Eventi, come Europei Indoor o Grand Prix, a nazioni che a stento riescono ad organizzare semplici gare, per poi trovarsi la gara cancellata o trovarsi senza assolutamente comunicazione sulla stessa.

Non capisco come si possa cancellare una gara di coppa Europa Junior per favorire l’organizzazione dei Grand Prix senior, e poi farsi cancellare uno di questi senza ripristinare al gara di Junior.

Non capisco come si possa lasciar organizzare un Europo Juniores “contro” in mondiale di Campagna, di fatto mettendo una pietra sulla attività giovanile Campagna in Europa dell’anno.

Non capisco come si possa insistere ad organizzare gli Europei Targa come doppio 70 mt, quando la FITA ha ridato valenza alla gara FITA Round ai mondiali con l’introduzione dei due turni di bye per i primi 8, ed il prossimo anno ai mondiali di Torino i primi posti del FITA vorranno dire giochi Olimpici sicuri.

Poi, guardo il calendario Italiano, vedo che anche quest’anno la stagione indoor è stata fatta finire ancora una volta a fine Gennaio mettendo lì i Campionati Italiani , lasciando Febbraio e Marzo vuoti di eventi e obiettivi per gli arcieri Italiani; vedo che in Aprile avrà luogo la sempre meno interessante e tecnicamente assurda finale dei cosiddetti Campionati Italiani di Società, totalmente inutile dal punto di vista tecnico e che coinvolge inoltre solo una minima frazione delle società italiane; ed in fine, vedo che il sito federale riporta un comunicato stampa relativo ad un circuito di gare comuni FITARCO e FIARC come se si trattasse di Eventi Internazionali, mentre coinvolgono al massimo trecento tesserati Fitarco, mentre invece i nuovi regolamenti FITA in vigore dal primo di Aprile che ne coinvolgono quindicimila di tesserati, non sono ancora stati comunica ti alle società alla data odierna, 12 giorni dalla entrata in vigore.

Francamente, ora capisco.

La politica sta ormai dominando l’intera organizzazione arcieristica Italiana ed Europea, e sicuramente ormai anche larga parte di quella mondiale. Le manifestazioni si organizzano per motivi politici, non tecnici, e si affidano agli organizzatori con conoscenze politiche, non tecniche, per ottenere risultati politici, non tecnici, e purtroppo neppure lontanamente di immagine. Esperienza , date, calendario, preparazione degli atleti in questo contesto contano meno di zero. Gli atleti servono per ottenere una medaglia internazionale se arriva, o per prendersi le colpe di quelle che non arrivano, mentre intanto il sistema politico arcieristico Europeo si occupa delle sue prossime elezioni (a Rovereto a fine Maggio con gli Europei) e quello Italiano della non tanto futura battaglia per la successione a Mario Scarsella.
Intanto, Iran, Myammar e Tailandia hanno raggiunto Korea, India, Giappone, Cina , Taipei e Malesia tra gli avversari asiatici temibili per la qualificazione olimpica.
Intanto, il Brasile ha messo in piedi una intera struttura tecnica rivolta alle Olimpiadi 2016, la Turchia è tornata competitiva, il Messico è già una realtà temibilissima, la squadra Canadese olimpica è sempre più forte, tutte le nazioni sudamericane sono in fase di potenziamento.
Intanto, i nostri giovani hanno esaurito il ciclo vincente che li vedeva primeggiare da anni a livello almeno Europeo, e i nostri senior non fanno più neppure lontanamente i punti che facevano anni fa.
Ma intanto, noi ci beiamo delle nostre posizioni politiche in seno all’Emau e alla FITA e della nostra lungimiranza nel gestire il futuro del tiro 3D.

Francamente, non capisco.

giovedì 4 marzo 2010

3 numeri magici

Niente sequenza di Fibonacci, nulla a che fare con il 666 del Diavolo o con la sequenza di Lost (Sesta stagione in corso su SKY in questi giorni... mistero quasi svelato..).

Ci sono tre numeri magici che tutti dovrebbero conoscere in FITARCO, ma che in particolare sarebbe obbligatorio che fossero sempre ben stampati nella mente dei membri del Consiglio Federale e dei Presidenti dei Comitati Regionali, che sono gli unici ad avere costante accesso al Bilancio della FITARCO.
Tre numeri magici che definiscono in toto come funziona la FITARCO e fanno capire immediatamente anche al profano cosa NON funziona in FITARCO. I tre numeri magici variano di anno in anno, ma approssimativamente il loro ordine di grandezza è costante da un bel po’.

Conoscevo in modo approssimato i tre numeri magici attuali come derivati per le mie esperienze passate in Consiglio Federale, ma alla Assemblea Federale di Riccione ho voluto verificare le mie conoscenze nell’unico modo per farlo, ovvero chiedendo direttamente conferma al Presidente del Collegio dei revisori, Fausto Pennestrì. I numeri magici non sono segreti, ovviamente, visto che sono la sostanza del Bilancio Fitarco, e l’amico Fausto è stato disponibilissimo a confermarmeli, sempre parlando in modo approssimato di ordini di grandezza.
Di seguito, ho fatto qualche semplice test con alcuni Consiglieri Federali , chiedendo loro se conoscevano i tre numeri magici. Nessuno degli interpellati mi ha saputo rispondere.
In assemblea poi sono intervenuto sulla pubblicazione del Bilancio Federale per proporre di renderla automatica e non a richiesta, come nelle modifiche di statuto all’ordine del giorno. Il Presidente Federale ha addirittura promesso di pubblicare il Bilancio sulla rivista Arcieri, dopo approvazione CONI, ma francamente non si è capito nella votazione che è seguita se l’obbligo è stato approvato oppure no. Vedremo.
Da lì, l’idea di parlare dei tre numeri magici su Arcosfera, per aiutare tutti a capire.

Credetemi, se parlate di soli tre numeri per definire il bilancio Federale, tutti quelli che i tre numeri magici li conoscono veramente nei loro componenti (forse solo 4 persone in Consiglio Federale) cominceranno a divagare, a fare eccezioni, a dare sotto-spiegazioni. Ma i numeri magici rimangono sempre e solo tre, e sono:

  • Costi di Struttura (stipendi, funzionamento sede): 1,5 Milioni di Euro
  • Attività Tecnica (squadre nazionali, trasferte, raduni): 0,8 Milioni di Euro
  • Altro (Struttura periferica, Comitati, Campionati, tutto quello che viene in mente) : 2,7 Milioni di Euro
Per un bilancio complessivo che è attorno ai 5 Milioni di Euro, e che fa della FITARCO la Federazione arcieristica con il più alto bilancio al mondo. Bilancio che diverrà ancora superiore nel 2010 con l’assorbimento dell’attività precedentemente gestita dal CIP (Handicappati)

Ora, se è pur vero che i soldi non comprano la felicità, è assodato che i soldi comprano le Medaglie Olimpiche e i risultati Mondiali.

Se si confronta il totale di bilancio FITARCO con i bilancio delle altre federazioni mondiali, si arriva facilmente definire che con 5 Milioni di Euro si possono inglobare per intero i bilanci di tutte le Federazioni Asiatiche nel loro insieme, o il totale di Americhe, Africa e Oceania avanzando anche qualcosa. La Fitarco è di gran lunga la federazione più ricca al mondo, con la seconda federazione che come bilancio complessivo è attualmente quella della Gran Bretagna, con circa 2,5 Milioni di Euro in totale (merito Olimpiadi in arrivo a Londra), mentre la terza è la Francia, con poco meno.

Bene, con così tanti soldi a disposizione, dovremmo non solo vincere, ma stravincere a livello internazionale. Ma ovviamente non è così, perché i risultati sono collegati ai tre numeri magici ed in particolare al secondo, quello che definisce l’attività tecnica. Ottocentomila Euro sulla intera attività tecnica ci posizionano attualmente abbastanza lontani dal primo posto, dietro la federazione Coreana e poco sopra quelle inglesi e francesi. Ma se frazioniamo gli Ottocentomila euro in settori tecnici, i (soli) Centomila euro che mettiamo nel Tiro di Campagna e 3D ci rendono ad esempio la federazione che più investe al mondo nei settori specifici, dove infatti vinciamo alla grande.

Dai numeri presentati in assemblea dal Vicepresidente Sante Spigarelli si possono poi facilmente ricavare, con semplici proporzioni, le spese dedicate ai singoli settori della attività tecnica, dove alla fine, tolto il Giovanile e il Compound, alla attività arco Olimpico Seniores rimane circa il 35 percento del totale, ovvero poco meno di 300,000 Euro, ovvero circa 1/17 (un diciassettesimo) dell’intero bilancio federale.

Vi ricordate la storiella su chi è l’unico che lavora in Italia? Si parte dalla popolazione, si tolgono i pensionati, i disoccupati, i militari, gli studenti, i sindacalisti, i minori in genere, le donne incinte, i dipendenti statali, gli invalidi e i politici e si arriva alla fine a scoprire che in realtà c’e’ solo uno che lavora per tutti….
Qui si potrebbe ripetere facilmente il giochetto e arrivare a concludere che alla fine, la spesa su tre o quattro arcieri in totale Italia è quella che genera i risultati per tutti e tutto il resto è semplicemente inutile. Vero e facilmente verificabile, ma anche falso e facilmente dimostrabile, ovviamente.
Rimane il fatto che i tre numeri magici regolano l’esistenza della FITARCO e dell’intero ecosistema arcieristico nazionale e la frazione di quello dell’attività tecnica che finisce veramente sull’arco Olimpico determina l’intero valore del bilancio federale, che al 90 percento è finanziato dal CONI.
Se consideriamo che molte federazioni non dico Africane o dell’Oceania, ma persino Europee, basano l’intera attività su bilanci complessivi per un totale di molto meno di 0,1 Milioni (Centomila Euro, meno di quanto noi investiamo nel Campagna e 3D soltanto) e spesso riescono comunque risultare competitive, dobbiamo sicuramente cominciare a farci delle domande sui tre numeri magici e sui risultati che potremmo ottenere anche solo modificandoli tra di loro un pelino pur mantenendo intatto il totale.
Poi, se volete, quando finalmente riusciremo a leggere un Bilancio Fitarco completo, l’esercizio di frazionare il Numero Magico “Altro” lo faremo insieme: per tanto che mi sforzi, dove vanno a finire tutti i 2,7 Milioni del numerino magico francamente anch’io oggi non riesco più neppure a immaginarlo, visto che mi vengono in mente solo i quattrocentomila euro complessivi ai Comitati Regionali.
Ma intanto, se qualcuno in FITARCO vi dice che certe spese non si possono fare perché non ci sono i soldi, cominciate a chiedergli dove vano a finire i 2,7 Milioni… ma non sperate risposte concrete…

Si sa, i numeri magici hanno i loro segreti !