giovedì 14 gennaio 2010

Ecosistema /3

Lasciando per un attimo gli aspetti tecnici dell'ecosistema, che dire poi delle modifiche Statutarie che hanno radicalmente mutato le interazioni tra Società e Federazione e quindi l'intero ecosistema politico Fitarco?
La maggiore alterazione dell’ecosistema in questo senso è stata senza dubbio la creazione della struttura periferica, ovvero dei Comitato Regionali.
Fu ancora il Presidente Pagotto che decise di creare dal nulla, e di fatto in alcune Regioni nell’assoluto nulla, una intera Organizzazione Periferica che venne fatta esistere dalla sera alla mattina. L’intervento era stato ideato per “presidiare il territorio” e per dimostrare al Coni la nostra avvenuta crescita periferica. Ma nello sviluppo successivo, i Comitati Regionali si dimostrarono non solo terrificanti assorbitori di risorse finanziarie, ma anche perfetti organismi di controllo politico del territorio. L’ecosistema, che prima vedeva le Società interagire direttamente con la Federazione e sentirsi veramente parte della stessa aveva ora una rete intermedia di riferimento e filtro bidirezionale, strettamene controllata dal centro, che consentiva di gestire il flusso della informazione verso la periferia e filtrare e smorzare le reazioni della periferia verso il centro; a oggi, la rete di controllo gestita dai funzionari periferici Fitarco (quali sono i Presidenti Regionali) svolge egregiamente il proprio compito di controllo, ma di contro si è trasformata in un sistema barriera chiuso, dove il reale collegamento tra centro e periferia manca quasi completamente, con l’indesiderato riflesso del calo di partecipazione dirigenziale volontaristica in genere a tutti i livelli, ormai drammatico in alcune zone . Se non conto e non sono tenuto a sapere, si dicono i dirigenti e i tecnici di periferia, perché dare il mio tempo gratis per la Federazione?

L’effetto pratico è il congelamento nelle cariche dei Presidente Regionali, che in alcuni casi occupano la carica da oltre un decennio, e il canale preferenziale che gli stessi Presidenti Regionali ottengono per l’elezione in Consiglio Federale, quali uniche persone note sia al centro che alla periferia. In Consiglio Federale al momento siedono tre ex Presidenti di Comitato Regionale, una segretaria di Comito Regionale e almeno quattro altre persone che i loro Comitati Regionali li controllano indirettamente da anni e anni. Ricambio dirigenziale al vertice? Nel sistema attuale può avvenire solo per tramite di una lunga militanza di allineamento totale in periferia, con la sede centrale che ha tutti i mezzi per controllare e fare pressioni sulla periferia proprio per mezzo della qualifica di Funzionari delegati attribuita ai Presidenti Regionali che, ricordo, vengono in teoria eletti dalle società, ma in pratica rappresentano la sede centrale verso la periferia e non la periferia verso la Sede centrale.

Possibilità di introdurre nuove idee e scegliere nuove strade in un sistema come questo? Zero, perché l’ecosistema dirigenziale FITARCO è ormai inattaccabile a qualsiasi influenza esterna, nel bene e nel male. Unica speranza di cambiamento? Il limite dei due mandati consecutivi, se mai si riuscirà a farlo veramente applicare almeno dal… terzo mandato in poi.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Direi che (come al solito ) hai fatto un buonissimo lavoro!

Unknown ha detto...

Leggo solo ora questi "articoli" che trovo fortemente interessanti e che condivido. Purtroppo i Comitati (ed i loro Presidenti)hanno più autorità della stessa Federazione.....esperienza vissuta direttamente